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Storia Antica della Penisola Italiana

  • Immagine del redattore: Alessandro Albano
    Alessandro Albano
  • 30 dic 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 7 gen 2022

Dall'Impero romano alle Guerre d'Italia



«Ciò che chiamiamo Italia era Magna Grecia.»

(Ovidio, Fasti, IV)




Dalle origini alla caduta dell’impero

I primi abitanti di quel territorio che oggi chiamiamo Italia furono gli Italici, nell’età del bronzo (a partire dal 3400 circa fino al 600 a.C.), ovvero tutti quegli antichi popoli a sud delle Alpi, riferendosi quindi ai Liguri e agli Etruschi. Ci furono diverse ondate migratorie di popolazioni indoeuropee che si susseguirono tra il III e il II millennio a.C. e che si protrassero e si sovrapposero alle popolazioni autoctone, ovvero i Veneti, gli Osco-umbri e i Latino-falisci. A partire dall’VIII secolo a.C. ci fu la colonizzazione dei Greci dell’Italia settentrione, nelle zone che oggi corrispondono all’odierna Campagna, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. Sempre in quel periodo si stava sviluppando una civiltà che influenzerà il mondo intero, si tratta dell’unione di villaggi a formare la città di Roma (nel 753 a.C. secondo la leggenda) e con i suoi 7 re gettarono le basi di quella che sarà la prima potenza al mondo allora conosciuto. Dopo la cacciata dell’ultimo re di Roma, si instaurò la Repubblica, che dovette subito lottare contro le popolazioni limitrofe per la propria sopravvivenza. Saccheggiata nel 386 a.C. dai Galli di Brenno, la Città si riorganizzò e diede il via a guerre espansioniste nel sud della penisola. L’aumento dell’influenza romana fece sì che si scontrò con la rivale Cartagine, dando il via alle guerre puniche; la prima scoppiò nel 264 a.C. e nonostante il fallito tentativo romani di combattere sul suolo africano, nel 241 a.C. Roma estese il suo dominio annettendo la Sicilia, la Sardegna e la Corsica e iniziò a dirigersi anche verso la pianura padana (abitata dai Celti). Nel 218 a.C. Annibale Barca assediò la città di Sagunto, in Spagna, dando il via ad una nuova guerra romano-cartaginese. Dopo aver varcato le Alpi, l’esercito cartaginese sconfisse ripetutamente quello romano, tra le più pesanti ci fu quella di Canne. Roma, grazie a Scipione “L’africano”, ottenne importanti vittorie in Spagna e riconquistò le città italiche che si erano alleate con Annibale. Le truppe romane sbarcarono in Africa e sconfissero Cartagine nella battaglia di Zama. L’espansione romana continuò anche a nord, conquistando la Gallia cisalpina, e sconfiggendo i Teutoni ed i Cimbri (popolazioni proveniente dal nord Europa). A livello interno Roma dovette difendersi da innumerevoli rivolte, chiamate Guerre servili, tra le più importanti fu quella condotta da Spartaco e dal suo esercito formato da schiavi e gladiatori. A partire dagli anni 60-50 a.C. la figura di Giulio Cesare, associata a quella di Crasso e Pompeo divenne sempre importante dando vita al primo triunvirato, un’alleanza politica per superare le debolezze del Senato. Con la morte di Crasso, le due figure rimaste si scontrarono per il potere e il ruolo del Senato, schieratosi con Pompeo giocò un ruolo fondamentale. Cesare, nel frattempo, accrebbe la sua figura di comandante e nel 52 a.C. con la battaglia di Alesia Vercingetorige si arrende a Roma, e l’intera Gallia viene Integrata come provincia nell'Impero. Nel 49 a.C. Giulio Cesare e le sue legioni superarono il fiume Rubicone dando il via alla guerra civile che vedrà sconfitto Pompeo mentre la figura di Cesara sarà quella di “Dictator” molto simile, ma non uguale a quella dell’imperatore, che avrà invece inizio solo dopo la guerra civile scoppiata alla Morte di Cesare. Ottaviano Augusto e Marco Antonio si scontrarono per il potere, e solo con la battaglia di Azio, che decretò la sconfitta di Marco Antonio, si diede il via all’età imperiale, con Augusto primo imperatore. Per due secoli all’impero crebbe e si espanse, ma a partire dal III secolo d.C. iniziò un lento e inesorabile declino, con il tentavo di Diocleziano di arrestarla istituendo la Tetrarchia, ovvero un governo a 4 con 2 Cesari e 2 Augusti. Ciò non basto a fermare la crisi, anzi diede il via alla guerra civile che terminò con la vittoria dell’imperatore Costantino nel 324 d.C., il quale pose poi fine alle persecuzioni contro i cristiani attraverso l’Editto di Milano, nominando Costantinopoli capitale dell’impero d’Oriente. Le numerose invasioni barbariche fecero sì che l’impero d’Occidente cadde, senza più riuscire a risollevarsi.


Dai Longobardi ai Franchi

Dopo la caduta dell´Impero Romano(476 D.C.) e l´invasione da parte dei Germani, la storia d'Italia fu parecchio movimentata. Ai Germani seguirono gli Ostrogoti sotto Teodorico che costruirono il loro regno in Italia finché non vennero sconfitti dai Longobardi, che a loro volta fondarono il loro regno nell’Italia settentrionale. Il Veneto, la Toscana e la Lombardia furono le regioni più importanti, con Pavia come capitale del regno. Mentre i Longobardi popolavano l’Italia settentrionale, gli Arabi, i Bizantini ed infine i Normanni combatterono per il dominio nell’Italia meridionale e il nuovo Stato Pontificio cercò di ripararsi dai suoi nemici nell’Italia centrale. Nonostante la cristianizzazione dei Longobardi, come da parte della regina Teodolinda, il Vaticano diventò ben presto uno dei nemici più accaniti. La base per lo Stato Pontificio fu messa con l’aiuto dei Franchi che costrinsero i Longobardi a cedere alcuni dei loro territori in favore del Papa (donazioni di Sutri), dove il re Liutprando di alcuni Castelli al Ducato Romano.

Come ringraziamento per il supporto militare da parte dei Franchi, il Papa incoronò Pipino e successivamente suo figlio Carlo Magno imperatore del restaurato Sacro Romano Impero. Carlo Magno, invocato dal papato in aiuto, sconfisse il re longobardo Desiderio, nel 774 d.C. unificando il regno dei Franchi a quello dei Longobardi.

In quel periodo l’Italia era divisa a nord sotto i Carolingi, al centro sud col papato, bizantini e Arabi, questi ultimi due si scontrarono per il predominio territoriale. Con la fine del regno franco, anche l’Italia settentrionale cadde nel caos con guerre di successione e il titolo di re era conteso tra i vari nobili.


Nascita delle repubbliche marinare e delle città stato in Italia

Durante l’Alto e Basso medioevo si svilupparono le 4 Repubbliche Marinare: Amalfi, Venezia, Pisa e Genova. Si tratta di città che grazie alle loro attività marittime e mercantili svilupparono un potere sempre più forte in grado di competere anche militarmente con Stati di gran lunga più grandi. Nell’Italia meridionale a partire dall’XI secolo, fu occupata dai Normanni, un popolo di origine nordica che si insediò in Normandia. Mentre l’Italia settentrionale e lo stato pontificio furono governati in modo centralistico, le potenti e ricche città portuali dell’Italia settentrionale scelsero un’altra strada. Grazie alla loro ricchezza goderono di una posizione particolare e furono sempre meno disposte ad obbedire all’imperatore tedesco o al Papa. La nuova borghesia in via di formazione sostenne questi tentativi e promosse la nascita di città stato indipendenti. Rivolgendo l’attenzione alla propria lotta, il Papa e l’imperatore si divisero la benevolenza delle influenti città stato come Venezia, Genova e Milano, promettendo delle concessioni che rinforzarono ulteriormente il potere delle già potenti città stato. La forza e indipendenza dei vari comuni era possibile dalla debolezza dell’impero e dalle divergenze tra imperatore e papa. Solo con Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, si diede fine alle lotte dinastiche, iniziando una campagna militare contro i comuni indipendenti dell’Italia settentrionale, distruggendo la città di Milano nel 1162. Non bastò a fermare le altre città, che si unirono formando la Lega Lombarda che sotto Alberto da Giussano sconfissero il Barbarossa nella battaglia decisiva di Legnano (comune lombardo) nel 1176 e facendo così riconoscere l’autonomia dei Comuni. Il commercio prosperò e le città stato assunsero ben presto delle nuove forme di governo. Famiglie e commercianti benestanti come, per esempio, i Medici a Firenze o i Visconti a Milano, ma anche i Gonzaga, gli Estensi e gli Sforza, cercarono di ottenere sempre più influsso e di controllare il rispettivo governo cittadino. Questo fu il periodo della nascita delle città stato che caratterizzarono lo sviluppo dell’Italia settentrionale nel tardo Medioevo fino all'età moderna Le Varie città si scontrarono per decenni al fine di predominare l’una sull’altra, se nel Meridione grazie alla famiglia degli Aragonesi si raggiunse un po’ di stabilità politica, la situazione nell’Italia centrosettentrionale era decisamente diversa. Le Repubbliche Marinare si scontravano per il dominio del mediterraneo, Firenze che estende i domini sulla Toscana ed infine Milano che per interessi contrastanti entra in guerra contro Venezia. Solo con la Pace di Lodi nel 1454 si mise fine alla guerra tra Milano e Venezia, oltre che a tutti gli altri Stati che nel frattempo si erano schierati a favore dell’uno o dell’altro, ristabilendo così equilibrio e stabilità politica-sociale.


Le guerre d’Italia

In questo nuovo quadro la Francia tentò di assicurarsi una posizione egemonica in Europa attraverso una politica espansionistica in direzione della penisola italiana, all'epoca profondamente frammentata in unità statali rivali. Ne derivarono, tra il 1494 e il 1559, le guerre d'Italia, che videro confrontarsi soprattutto Francia e Spagna e che si conclusero con il sostanziale fallimento delle mire francesi e il trionfo dell'egemonia spagnola. A partire dal 1494 Carlo VIII vede nella penisola la via d’accesso verso levante oltre che un territorio diviso e con diverse crisi dinastiche. Morto nel 1498 gli succedette Luigi XII proseguì l’opera di conquista, e malgrado le sue vittorie a Venezia e a Ravenna fu sconfitto a Novara il 1513 da Massimiliano Sforza. Nel 1515 il nuovo Re di Francia, Francesco I, scese in Italia sconfiggendo la Lega nella battaglia di Villafranca. L’anno seguente, col trattato di Noyon promosso da Papa Leone X de Medici, si pone fine alla lotta tra l’Imperatore Carlo V e il Re di Francia, decretando il possesso francese del Ducato di Milano e alla Spagna quello dell’Italia Meridionale.



 
 
 

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Fonti: 
- Pautet, A. (2019). Histoire de France. Francia: Autrement.
-  Del Boca, A. (2014). Italiani, brava gente? un mito duro a morire. Italia: BEAT.
- Balbo, C. (2019). Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni. Italia: E-text.
- Riccarand, E. (2015). Cara Giulia, ti racconto... : la storia della Valle d'Aosta : 1860-2015. Italia: Musumeci editore.

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