Storia moderna della Francia
- Alessandro Albano
- 30 dic 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 7 gen 2022
Dal 1870 al presidente Macron

« Ce traité (…), il est très attaqué ; non opinions publiques semblent parfois s’en détourner, parce que la récession économique (…) nous frappe, et que (…) le spectacle de l’impuissance générale autour du drame de l’ancienne Yougoslavie crée un doute dans les esprits »
Discorso pronunciato da F. Mitterand alla conferenza di Vienna, 8 ottobre 1993 dopo il trattato di Maastricht.
La Francia repubblicana
Dal 1870 ai nostri giorni la Francia è rimasta uno Stato repubblicano, ma ha sperimentato profondi mutamenti nella sua forma di governo. Per riprendersi dalla crisi economica politica e militare si attuò quello che è chiamato il piano di Freycinet (ministro del lavoro) con l’obiettivo di unificare e modernizzare il Paese. Nel corso di questa lunga storia, il paese ha dovuto affrontare, sin dall'epoca dell'affaire Dreyfus alla fine del 19° secolo, periodi di forte tensione interna, ma è riuscito a mantenere una sostanziale stabilità delle istituzioni democratiche. Alla Terza Repubblica sono infatti subentrate, rispettivamente nel 1945 e nel 1958, una Quarta e una Quinta Repubblica assai diversamente strutturate sul piano politico e istituzionale. L’Affaire Dreyfus fu il maggiore conflitto politico e sociale della Terza Repubblica, scoppiato in Francia sul finire del XIX secolo, che divise il Paese dal 1894 al 1906, a seguito dell'accusa di tradimento e spionaggio a favore della Germania mossa nei confronti del capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus, il quale era innocente, si tratta infatti di un errore giudiziario che spacco l’opinione pubblica. Sul piano della politica internazionale, la Francia ha giocato un ruolo di tutto rilievo nei conflitti imperialistici che hanno preceduto il 1914. Nel 1898 infatti, si rischio una guerra tra Francia e Inghilterra a causa dell’espansione coloniale dei due Paesi in Africa (l’Inghilterra puntava dal “Capo al Cairo” mentre la Francia “da est a ovest”) per il controllo della città sudanese di Fashoda. Nella Prima guerra mondiale (1914-18), si è schierata con la Gran Bretagna e la Russia risultando tra le potenze vincitrici. Nel 1916 ci fu uno degli scontri più sanguinosa di tutta la guerra, a Verdun, luogo strategico per le sorti del conflitto. Si trattò di una battaglia totale, con più di 50 milioni di granate lanciate (un quarto rimaste inesplose) e 160 mila morti sul lato francese e 140 mila su quello tedesco. Tra il 1925 e il 1928 ci fu un tentativo di riavvicinamento tra Francia e Germania, con l’accordo di Locarno. Difficile però immaginare una riappacificazione tra i due Paesi visto che erano passati appena 5 anni dal trattato di Versailles, due anni dalla crisi iperinflazionistica tedesca e dall’invasione francese della Ruhr. Di nuovo alleata della Gran Bretagna nella Seconda guerra mondiale(1939-45), è stata quasi subito occupata dalle truppe tedesche e ha dato vita al governo collaborazionista di Vichy con a capo il generale Pétain. Nel secondo dopoguerra ha dovuto accettare la dissoluzione del suo impero coloniale in Indocina e, con una drammatica e violenta resistenza, in Algeria. Nel 1954 termina la guerra in Indocina, la Francia, dopo la pesante sconfitta a Dien Bien Phu, lascia il Vietnam senza mai farvi ritorno. Schierata nel campo occidentale all'epoca del bipolarismo e della guerra fredda, ha cercato tuttavia di mantenere un proprio ruolo nelle relazioni internazionali, contestando in alcuni casi la leadership americana e promuovendo, soprattutto con il generale De Gaulle ‒ una delle figure più significative della storia francese del Novecento ‒, il progetto di una nuova Europa. Proprio il Generale De Gaulle, nel 1958 modifica la costituzione francese, secondo la dottrina comparatistica maggioritaria la Costituzione francese del 1958, razionalizzando la forma di governo parlamentare, introduce una nuova forma di governo: il semi-presidenzialismo. Nel 1992, la Francia si dice a favore al trattato di Maastricht, andando verso una politica monetaria comune e quindi una moneta unica. Nel 2001 la Francia contribuì a far cadere il regime talebano in Afghanistan, prendendo parte alla guerra in Afghanistan fin dall'inizio. Si oppose fortemente, all'intervento in Iraq, sostenendo argomenti che, dopo diversi anni dal rovesciamento del regime di Saddam Hussein, si sono rivelati corretti e fondati. Jacques Chirac venne rieletto nel 2002, battendo al ballottaggio il leader del Fronte Nazionale Jean-Marie Le Pen. Integrata nell'Unione europea, la Francia ha respinto nel 2005 con un referendum, il testo del trattato costituzionale europeo. Sempre in quell’anno la Francia venne colpita dalle rivolte delle banlieue, a seguito della morte di due ragazzi di origine africana. Nel 2007 venne eletto Presidente della Repubblica l'ex ministro dell'Interno, oltre che rivale di Chirac, Nicolas Sarkozy. Nel 2012 corse per la rielezione ma venne sconfitto da François Hollande, sostenitore di una politica di crescita sociale in contrasto con la politica di austerità perseguita da Sarkozy e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Tra il 2015 e il 2016 la Francia è stata teatro di numerosi attacchi terroristici a sfondo islamista che hanno visto coinvolte diverse città in tutto lo stato e che hanno provocato in totale oltre centinaia di morti, portando perciò il presidente Hollande all'instaurazione di uno stato di emergenza. Tra i più feroci si ricorda quello a Parigi e quello a Nizza. Nel 2017, dopo la rinuncia di Hollande di ricandidarsi per un secondo mandato, a causa di scandali privati che hanno influito negativamente la sua immagine. Viene dunque eletto presidente Emmanuel Macron, il quale dovette affrontare diversi momenti di crisi e rivolte sociali; come il movimento dei gilet gialli, un movimento spontaneo di protesta nato sui social network nel novembre del 2018 che ha provocato scontri e diverse manifestazioni pacifiche in altre nazioni. Il movimento era nato dalla protesta contro l’aumento dei prezzi del carburante e l'elevato costo della vita.
Comentários